Compliance

Come trasformare la compliance finanziaria da "blocker" in vantaggio competitivo

19/4/2022
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Cambiare il modello rischio-investimento - e scegliere Daitomic - per rivoluzionare la compliance

"Trasformare la compliance aziendale in vantaggio competitivo" potrebbe sembrare uno dei vantaggi offerti dalla nostra piattaforma RegTech di Intelligenza Artificiale, Daitomic. In realtà si tratta del titolo di uno studio condotto dall'Università della Pennsylvania, finalizzato a proporre un nuovo e più efficiente modello rischio-investimento alla compliance per trasformarla da elemento burocratico e bloccante rispetto alle opportunità di business in un fattore strategico. Questo studio di UPenn, pubblicato nel 2017, offre diversi elementi che rafforzano la nostra convinzione che la compliance finanziaria possa essere rivoluzionata e diventare un elemento strategico, proattivo e sostenibile, aiutando così le istituzioni finanziarie nella loro crescita anziché rallentarla. L’articolo dettagliato parte dalla constatazione del fatto che attualmente la compliance richiede "enormi quantità di denaro, personale e attenzione", ma continua comunque a fallire nei suoi obiettivi, a causa di una visione sbagliata sia da parte dei regolatori che delle istituzioni finanziarie. La tesi dei ricercatori di UPenn è che la compliance non debba essere vista come statica e binaria - essere in regola oppure no -, quanto piuttosto come "dinamica e guidata dall'efficienza", adottando "un modello rischio-investimento di compliance efficiente, che colga i compromessi tra costo e rischio, analizzi i concetti spesso mescolati di efficienza tecnica ed efficienza allocativa e consenta alle imprese di ottenere un vantaggio competitivo attraverso la compliance". Bene, anche in Aptus.AI siamo convinti che questa visione presentata nello studio dall'Università della Pennsylvania sia corretta e perseguiamo già questo obiettivo con Daitomic.

Anche lo studio UPenn conferma (nuovamente) il nostro percorso nel RegTech

Analizzando più in profondità lo studio dell'Università della Pennsylvania, possiamo dire che si tratta di un'ulteriore conferma del percorso che stiamo seguendo in Aptus.AI. Molto recentemente abbiamo presentato un altro articolo pubblicato dal Massachusetts Institute of Technology, che affronta il tema delle normative machine readable, presentandole come il futuro della Regulatory Technology, sia dal punto di vista dei regolatori che delle aziende. A differenza di quello del MIT, questo articolo di UPenn è più focalizzato sull'approccio alla compliance in generale, ma presenta ancora una volta la cooperazione tra le autorità e le istituzioni finanziarie come la via privilegiata per rendere sostenibile ed efficiente la compliance stessa, trasformandola così da problema in opportunità. La constatazione di partenza è che "i costi associati alla compliance raggiungono i 10.000 dollari per dipendente", ma anche che "l'unica cosa più costosa della conformità è la non conformità". Passando dal piano della governance a quello più strettamente professionale, c'è un altro dato, citato nell'articolo, che è davvero impressionante: "il 58% dei Compliance Officer si sveglia nel cuore della notte preoccupato per il lavoro". Partendo da questi dati e dall'evidente inefficienza attuale della compliance, specie in settori altamente regolamentati come quello finanziario, lo studio afferma che "la compliance deve essere intesa e affrontata pragmaticamente per come è e con il grande potenziale che racchiude", ovvero seguendo "un modello rischio-investimento efficiente di compliance aziendale, che illumini le opportunità insite nella compliance normativa [...] per aumentare l'efficacia complessiva della regolamentazione aziendale". Il modello proposto dovrebbe aiutare "regolatori e legislatori a essere in grado di calibrare meglio le misure di applicazione della regolamentazione agli obiettivi di politica pubblica e le imprese a vedere più chiaramente i vantaggi strategici del rispetto della legge attraverso una visione più consapevole del rischio delle loro funzioni di conformità". L'articolo è quindi strutturato in cinque parti, così suddivise:

  • Parte I - definizione della compliance come insieme di scelte non binarie, dinamiche e delimitate delle imprese in risposta a mandati normativi, piuttosto che di decisioni statiche e dicotomiche legate alla scelta sull’adeguarsi o meno".
  • Parte II - dimostrazione di "come la compliance possa essere mappata lungo un continuum di decisioni di conformità che tenga conto dei costi associati agli investimenti di compliance da parte di un'impresa rispetto ai rischi associati alla decisione dell'impresa di conformarsi", dando quindi un'elevata rilevanza alla gestione del rischio come "una decisione proattiva che le imprese prendono in previsione delle decisioni chiave o dei problemi che si presentano" in termini di “rischio di non conformità" e "risorse allocate per investimenti di compliance".
  • Parte III - presentazione di un modello rischio-investimento efficiente che "applica i concetti economici di efficienza tecnica ed efficienza allocativa alla compliance al fine di identificare gli input utilizzati dalle imprese per espandersi in modo più efficiente e allocare risorse limitate verso la compliance".
  • Parte IV - definizione di diversi tipi di mandati regolamentari che "influenzano il rapporto dinamico tra regolatori e imprese regolamentate rispetto alla decisione di un'impresa di conformarsi".
  • Parte V - analisi sui "modi in cui le aziende possono ridurre il rischio di compliance senza investire in ulteriori risorse di compliance" attraverso una "trasformazione rischio-costo", per approfondire la quale rimandiamo direttamente all'articolo di UPenn.

Trasforma la compliance finanziaria in un vantaggio competitivo: prova Daitomic!

Il messaggio più importante che emerge da questo articolo è la necessità di cooperazione tra i regolatori e le istituzioni finanziarie per poter creare una compliance efficiente. In Aptus.AI stiamo già lavorando in questa direzione grazie con la creazione di norme machine readable, ovvero una versione elettronica dei testi normativi finanziari, generata dalla nostra tecnologia proprietaria di Intelligenza Artificiale. In questo modo le norme diventano analizzabili tramite AI e quindi accessibili digitalmente per i professionisti tramite Daitomic, la nostra piattaforma RegTech. La necessità della cooperazione sopra descritta e la centralità delle norme machine readable sono state recentemente riconosciute anche da BankIT, che ha selezionato la nostra tecnologia proprietaria tra i dieci progetti ammessi al Fintech Milano Hub. Un processo che è attualmente in corso e mira a rivoluzionare la compliance finanziaria, rendendola sostenibile e strategica. Infatti, in attesa che le autorità bancarie innovino i propri flussi di emanazione delle normative, Daitomic genera già una versione machine readable dei regolamenti finanziari, offrendo così legal inventory personalizzate, alert email automatici sugli aggiornamenti normativi, analisi di impatto automatizzate, estrazioni di obblighi normativi e anticipazioni sui trend normativi. Tutte queste funzionalità possono davvero trasformare la compliance in un vantaggio competitivo, semplicemente grazie a Daitomic, e sono già disponibili.

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