Come ottenere gli obblighi normativi della CRD IV e l’analisi dei nuovi ITS in pochi click

La soluzione RegTech per una compliance finanziaria più accurata e in real-time

Tutte quelle attività che rientrano nel cosiddetto alerting normativo – ossia la raccolta e l’analisi degli aggiornamenti apportati dai regolatori sulle normative bancarie, al fine di valutarne l’impatto ed eventualmente adeguarvisi – richiedono attualmente l’utilizzo di un elevato numero di risorse, sia economiche che umane, e di tempo da parte delle istituzioni finanziarie. I cambiamenti  normativi, infatti, sono sempre più frequenti e numerosi soprattutto a seguito della crisi finanziaria del 2008, ma anche come conseguenza delle continue e rapidissime evoluzioni tecnologiche e sociali cui stiamo assistendo. Ecco perché, in questi anni, il team di Aptus.AI ha analizzato a fondo i processi di compliance bancaria per ricostruire un flusso generalizzato e standardizzato e identificare così tutti quei passaggi in cui la tecnologia, e in particolare l’Intelligenza Artificiale, potesse essere di supporto alle istituzioni finanziarie. Così è nata la soluzione RegTech che offre ai professionisti di compliance aggiornamenti normativi automatici e in tempo reale. In questi mesi abbiamo affrontato nel nostro blog diversi esempi di ambiti normativi interessati da modifiche ad alto impatto sul panorama bancario, come gli obiettivi ESG, la cosiddetta Quick fix” alla MiFID II, l’area normativa dell’AML, il perimetro normativo della PSD2 e le varie modifiche normative alla PESC – e non solo – legate alle sanzioni comminate alla Russia dall’Unione Europea. È arrivato dunque il momento di concentrarci su un altro tema centrale nel contesto normativo bancario europeo, ovvero gli aggiornamenti alla CRD IV recentemente emanati dall’UE, i quali hanno modificato gli ITS (Implementing Technical Standards) cui sono soggette le istituzioni finanziarie.

Nuovi aggiornamenti UE alla Capital Requirements Directive IV: ecco cosa cambia

Come di consueto, per introdurre il tema, è opportuno chiarire gli acronimi citati rispetto all’area normativa in oggetto. Le tre lettere “CRD” stanno infatti per Capital Requirements Directives, designando le Direttive europee che regolano la normativa prudenziale per le banche e le imprese di investimento, emanate a partire dal 2000 con il primo pacchetto di provvedimenti e poi aggiornate nel corso degli anni. Queste Direttive dell’UE sono state affiancate anche da Capital Requirements Regulations – da cui l’acronimo CRR -, sempre afferenti allo stesso ambito normativo. Entrando nel merito della CRD IV, la Banca d’Italia la definisce, all’interno dell’Atto di emanazione del settimo aggiornamento alla Circolare 285, come segue: “la Direttiva 2013/36/UE aggiorna la complessiva normativa prudenziale per le banche e le imprese di investimento, reca disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari” al “fine di assicurare incentivi corretti all’assunzione dei rischi, la sostenibilità dei compensi rispetto alle condizioni patrimoniali e di liquidità, il presidio dei possibili conflitti di interesse, in una prospettiva di sana e prudente gestione”. Le ultime notizie sulla CRD IV riguardano la pubblicazione, avvenuta il 30 giugno 2022 nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, e l’entrata in vigore (21 luglio 2022) del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/951, che ha aggiornato gli standard tecnici di attuazione – i cosiddetti ITS (Implementing Technical Standards) – relativi agli obblighi di comunicazione da parte delle istituzioni finanziarie dei risultati dei calcoli dei requisiti di fondi propri. Questo documento modifica il precedente Regolamento di esecuzione (UE) 2016/2070 e prosegue nel percorso di adozione del principio contabile internazionale IFRS 9, avviato con il Regolamento (UE) 2016/2067 e focalizzato sulla valutazione delle perdite su crediti, sull’importo dei requisiti di fondi propri e sui coefficienti regolamentari da comunicare. L’acronimo IFRS sta invece per  “International Financial Reporting Standard(s)”, emanati dallo IASB (International Accounting Standards Board), e identifica i nuovi principi contabili sulla classificazione, misurazione e valutazione degli strumenti finanziari, rispetto ai quali l’aggiornamento alla CRD IV si innesta nella roadmap dell’European Banking Authority rispetto alla loro adozione all’interno del sistema finanziario europeo.

Come ottenere l’alerting normativo e l’analisi automatizzata della CRD IV in tempo reale

L’analisi di tutto il perimetro normativo che riguarda la CRD IV implica un costante lavoro di aggiornamento da parte delle istituzioni finanziarie. Ma come si può svolgere questa analisi di impatto in maniera accurata e rapidamente? Finalmente le istituzioni finanziarie possono contare su un valido supporto: la soluzione RegTech ideata e sviluppata da Aptus.AI che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per rispondere al bisogno di ricevere aggiornamenti normativi in tempo reale e di automatizzare quegli step dei processi di compliance che rientrano nel cosiddetto alerting normativo. Grazie ai suoi motori di AI, il software crea una versione standard, elettronica e machine readable dei regolamenti bancari, abilitando così un’analisi automatizzata sui dati, così da offrire ai professionisti di compliance la possibilità di concentrarsi sugli aspetti decisionali e strategici della loro professione. Come? In primo luogo, la piattaforma permette di navigare interattivamente le norme finanziarie e confrontarne le diverse versioni, per identificare le modifiche introdotte da ogni nuovo aggiornamento normativo.

Informazioni immediate e precise per ottimizzare i processi di compliance? Sì, con Aptus.AI

Non solo. Questa piattaforma RegTech include anche una funzionalità di alert email personalizzabili, che segnalano in tempo reale agli utenti gli aggiornamenti afferenti alle aree normative di loro interesse. Il messaggio include tutte le informazioni generali più importanti sull’aggiornamento in oggetto, inclusa una panoramica delle aree impattate dallo stesso, ma soprattutto rimanda direttamente all’area di consultazione della norma all’interno della piattaforma. La piattaforma non si ferma però all’alerting normativo, dal momento che è in grado anche di predisporre un’analisi di primo impatto sul perimetro identificato dalle norme di interesse. Una volta ricevuta l’email, l’utente può infatti sfruttare la piattaforma anche per estrarre automaticamente gli obblighi normativi collegati e incrociarli con i processi interni impattati. Con la funzionalità di estrazione automatica degli obblighi normativi, la soluzione di Aptus.AI completa anche l’ultimo passaggio tra quelli a maggior consumo di tempo e risorse nei processi di compliance finanziaria, consentendo agli esseri umani di svolgere l’attività in cui sono veramente essenziali e che nessuna tecnologia potrà mai fare al posto loro: prendere le giuste decisioni ed elaborare strategie.