Da ultimi arrivati a protagonisti della compliance: l’ascesa degli obiettivi ESG in finanza

From new entries in compliance to protagonists: the rise of ESG goals in finance

Dall’ambiente alle tematiche sociali, l’area normativa ESG è la regina della compliance

Se, come scriviamo in un recente blog post, il 2023 è l’anno della compliance finanziaria, a contribuire in buona parte sono sicuramente i documenti relativi all’area normativa identificata dall’acronimo ESG. Gli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance), infatti, sono ormai al centro dei pensieri dei regolatori, data l’urgenza di rispondere alla crisi climatica ed energetica, oltreché alle sfide generate da un contesto sociale e tecnologico in rapidissima evoluzione. Ecco perché le tematiche ESG sono sempre più protagoniste degli aggiornamenti normativi. Qualche numero? Stando alle stime di CUBE, negli ultimi 10 anni e su scala globale, le occorrenze dell’acronimo “ESG” all’interno delle pubblicazioni da parte dei regolatori sono arrivate già a circa di 3.500, mentre addirittura il 95,3% dei documenti emanati ha fatto riferimento all’espressione “rischio climatico”. Inoltre, in questo contesto, l’Unione Europea si trova in prima linea, dato che ha emanato il 47,22% degli aggiornamenti normativi mondiali in fatto di tematiche ambientali, contro il 23,47% dell’Asia e il 22,9% del Nord America. Insomma l’UE guida un trend normativo che vede l’area ESG sempre più regina della compliance e destinata a crescere ancora, sia a livello di quantità che rilevanza degli aggiornamenti da parte dei regolatori.

Ecco dove trovare le linee guida ESG: alla scoperta del perimetro normativo europeo

L’acronimo ESG è dunque diventato una parola chiave utilizzata quotidianamente dagli specialisti di compliance finanziaria. Come testimoniamo i numeri appena citati, infatti, gli aggiornamenti afferenti all’area normativa ESG nel settore bancario sono sempre più frequenti e rilevanti per le istituzioni finanziarie di tutto il mondo. Il perimetro normativo europeo in fatto di obiettivi ESG include, tra le altre, la Normativa UE 2019/2088 (la cosiddetta SFDR, Sustainable Finance Disclosure Regulation), la Normativa UE 2020/852, la Proposta di Normativa sui Green Bond Europei e altri documenti che mettono al centro la finanza sostenibile. Ma la Commissione Europea è costantemente al lavoro per implementare una legislazione sui temi ESG che riesca a stare al passo con le necessità legate al bisogno di regolamentare sia la società civile sia, più in particolare, anche tutte le aziende che offrono prodotti finanziari legati a questa area normativa. Lo scopo delle autorità finanziarie europee, infatti, è quello di implementare il cosiddetto “Green Deal europeo, ovvero il piano industriale continentale volto a migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica.

Legislazione ESG e aggiornamenti normativi: le ultime novità regolamentari e le prospettive per il 2023

Come anticipato qualche riga fa, la fine del 2022 e l’inizio del 2023 hanno confermato il trend di crescita del perimetro normativo legato agli obiettivi ESG. Qualche esempio? A livello nazionale, alla fine del 2022, la Banca d’Italia ha pubblicato un documento relativo ai fattori ESG per le banche italiane. Inoltre, il 21 gennaio 2023, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto n. 209 del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 4 ottobre 2022, entrato poi in vigore il 5 febbraio 2023, stabilendo i nuovi requisiti degli operatori bancari per qualificarsi come operatori bancari di finanza etica e sostenibile, per poter usufruire dell’agevolazione prevista dall’Articolo 111-bis del TUB (Testo Unico Bancario), oltre alle procedure per poter procedere all’applicazione e al riconoscimento dell’agevolazione fiscale. Ma non solo. Il 1° febbraio 2023, la Commissione Europea ha inviato in consultazione agli Stati membri una proposta di trasformazione dello State Aid Temporary Framework (Quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato) in un Temporary Crisis and Transition Framework (Quadro temporaneo di crisi e transizione) per favorire la transizione green dell’Europa. In estrema sintesi, questa proposta mira a offrire un accesso più rapido ai finanziamenti per le imprese che operano nell’UE, stimolando così gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili, per favorire la decarbonizzazione dell’industria e la produzione delle attrezzature necessarie per la transizione a zero impatto prevista dal Green Deal europeo, appunto.

Come calcolare l’impatto dell’ESG sul business? Con soluzioni RegTech adeguate

Questa carrellata – non esaustiva – di interventi da parte dei regolatori europei e nazionali in fatto di obiettivi ESG è già sufficiente a esprimere quanto questa area normativa sia sempre più protagonista nel settore finanziario. E, di conseguenza, quanti sforzi richieda da parte dei professionisti che si occupano di Risk Management per tenersi aggiornati su tutti i cambiamenti normativi e valutarne l’impatto in termini di compliance, ma anche da parte dei professionisti specializzati in ProductGovernance, dunque rispetto al business e allo sviluppo di prodotti finanziari. Per svolgere in maniera accurata e quanto più rapida possibile queste operazioni, le istituzioni finanziarie hanno bisogno di strumenti RegTech che forniscano le sole informazioni di cui hanno bisogno per prendere le giuste decisioni in fatto di ESG. Ma come si può ottenere questo obiettivo? In Aptus.AI abbiamo trovato una risposta, che porta dritta all’automazione nei processi di compliance finanziaria nei soli passaggi in cui non serve la capacità interpretativa e decisionale dell’essere umano, cioè quelli del cosiddetto “alerting normativo”. Il nostro SaaS pensato per il mercato RegTech, svolge già questo compito grazie al suo formato machine readable delle norme finanziarie, che gli permettono di estrarre automaticamente i requisiti e gli obblighi normativi, tenendo anche conto dei processi e delle policy interne. Questa analisi automatica tramite l’Intelligenza Artificialerecentemente integrata anche con strumenti di Generative AI – offre analisi di primo impatto in tempo reale anche su perimetri normativi in continua evoluzione, proprio come quello appena descritto in merito agli obiettivi ESG o, ad esempio, come quello legato ai PRIIPs. Nel contesto multi-regolatore e cross-country dell’Unione Europea, la tecnologia proprietaria di Intelligenza Artificiale alla base della piattaforma di Aptus.AI consente non soltanto di ridurre i tempi e costi per il recepimento degli aggiornamenti normativi, ma anche di analizzare i documenti in discussione, offrendo per la prima volta la possibilità di anticipare i trend normativi a supporto del business.