Anche il mondo finanziario italiano è pronto a entrare nell’era digitale
La linea tecnologica tracciata da regolatori e supervisori, sia europei che nazionali, è molto chiara in merito al futuro del settore finanziario. A conferma di questo trend, recentemente sottolineato anche dall’EBA – e già commentato in un nostro post -, è arrivata la “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano”, curata da CIPA (Convenzione Interbancaria per l’Automazione) e ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Un panorama generale dell’IT bancaria, con al centro l’Intelligenza Artificiale
L’Associazione Bancaria Italiana ha preso in esame un campione costituito da 21 gruppi bancari – che rappresentano il 94% del totale dell’attivo del settore bancario – e da quattro banche singole, concentrandosi su due macro aree di indagine:
- profili economici e organizzativi dell’IT, andamento e ripartizione dei costi IT, principali finalità della spesa informatica, assetto organizzativo e modalità di sourcing, composizione e caratteristiche del personale IT;
- profili tecnologici e di sicurezza, analisi delle scelte IT in materia di metodologie, strumenti e tecnologie innovative.
In particolare, la seconda parte dell’indagine di ABI si concentra sul tema dell’Intelligenza Artificiale nel mondo bancario, sulla base di dati e statistiche riferite all’anno 2020. Le pagine del report parlano della volontà di supportare una “AI responsabile”, a partire dall’analisi della “strategia delle banche nell’età algoritmica”. Prima di quello finanziario, molti altri segmenti di mercato si sono già rivolti con decisione all’Intelligenza Artificiale. E adesso il mondo del FinTech non può che allinearsi, tenendo conto anche della crescita esponenziale della potenza di calcolo delle macchine e della quantità di dati disponibili. Oltre alla già citata European Banking Authority – e ad altre istituzioni – anche la Commissione Europea ha confermato l’ascesa dell’AI nel mondo degli istituti finanziari, con la sua proposta di regolamento “Artificial Intelligence Act”, che propone diverse misure da adottare per lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale, con un occhio di riguardo per i settori ad alto impatto, come quello finanziario, appunto.
Il processo è inarrestabile… ma la compliance finanziaria è in ritardo
Il mercato del RegTech, dunque, reciterà un ruolo da protagonista nel futuro del panorama bancario europeo, che si configura come un terreno fertile per l’Intelligenza Artificiale, grazie alla mole di dati ad alto potenziale informativo. Questo trend è confermato dalla previsione di crescita del budget dedicato all’AI rispetto al totale del budget IT: i fondi destinati alla sola Intelligenza Artificiale dovrebbero aumentare dall’1,3% del 2020 al 2% nel 2021. Il report CIPA-ABI rileva anche che “al 2020 oltre la metà dei rispondenti ha effettivamente adottato l’AI e nel triennio 2021-23 è previsto un trend in aumento”. Per il momento, le aree funzionali più coinvolte sono, nell’ordine:
- processi di marketing, commerciali e customer service
- processi di operations
- gestione della sicurezza
Oltre a ciò, il report identifica anche le maggiori criticità riscontrate nell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale in banca, ovvero la complessità di realizzazione, l’impatto sui processi esistenti e la qualità dei dati disponibili. Anche per sopperire a queste criticità, quasi tutti gli istituti finanziari intervistati si avvalgono di fornitori esterni, in particolare per le competenze richieste negli ambiti di Machine Learning, data science e ingegnerizzazione dei sistemi AI. Le tecnologie più utilizzate nel settore della Regulatory Technology, invece, risultano essere il ML, l’NLP testuale e i chatbot/virtual agents, mentre gli ambiti di adozione sono prevalentemente contact center/customer service, credito e supporto alle operations. Guardando poi al triennio 2021-23, si prevede un’espansione dell’AI in particolare nei settori di credito, contact center/customer service, help desk interno, gestione dei rischi e antiriciclaggio. Al 2020 più di metà delle banche intervistate ha già adottato soluzioni di Intelligenza Artificiale, mentre un quarto del campione indica di trovarsi in una fase di sperimentazione e la quasi totalità prevede un aumento del ricorso a soluzioni AI nel triennio 2021-23. Insomma, il processo di digitalizzazione e introduzione dell’Intelligenza Artificiale in banca sembra ormai inarrestabile. Nel report, però, emerge una significativa assenza: il settore della compliance bancaria a che livello si colloca in questa trasformazione?
L’obiettivo di Aptus.AI? Guidare il cambiamento grazie all’AI
A dire il vero, in Aptus.AI ci siamo resi conto con anticipo del bisogno del settore della compliance di accelerare il passo nel processo di digitalizzazione che sta investendo tutto il mercato finanziario. Ecco perché abbiamo deciso di essere protagonisti di questo cambiamento, sviluppando la nostra piattaforma di gestione della compliance finanziaria che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per rendere i regolamenti bancari machine readable – dunque accessibili – ed estrarre automaticamente gli obblighi normativi. Come confermato anche dal report CIPA-ABI analizzato in questo post, la compliance è proprio l’ambito con maggiore urgenza di ridurre i tempi e i costi attualmente richiesti per rimanere in linea con i regolamenti bancari europei e nazionali, presentando dunque i più ampi margini di crescita tecnologica. In questo senso, la nostra soluzione si inserisce in un trend pienamente in crescita, come confermato a livello continentale dall’EBA e dalla Commissione Europea, ma anche da ABI e da Banca d’Italia a livello nazionale. La rivoluzione della compliance finanziaria è iniziata, e si chiama Aptus.AI: siete pronti a unirvi?